venerdì, maggio 23, 2008

Ritrovamento Documento Storico,Santuario Della Madonna dei Lattani

Vi riporto il testo tradotto del documento scitto in latino volgare, ritrovato da Fra Francesco negli archivi dei Frati Francescani del Convento dei Lattani.
Colgo l'occasione per ringraziare Fra Francesco per avermi inviato il testo.



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In nome di N. S. Gesù Cristo. Amen. Nell’anno 1631 della nascita di Cristo, regnando il Cattolico Serenissimo ed Infittissimo Sig. Nostro D. Filippo IV d’Austria, per grazia di Dio Re di Spagna e del Castello Aragonese, delle due Sicilie, di qua e di la del faro, di Gerusalemme ecc. Dei suoi regni poi in questo della Sicilia Citeriore, nell’anno decimo del suo regno felice, Amen, il giorno 2 del mese di novembre della 14a Indizione, (clicca su continua a leggere per espandere il testo)


nel Venerabile Convento di S. Maria dei Lattani, della Terra di Roccamonfina, Noi Marco De Pippo, della Terra di Roccamonfina, Regio Giudice per i contratti avita, Fabrizio Mollica della medesima Terra di Rocca, pubblico Notaio Regio, ed i testimoni sottoscritti, invitati e pregati per questa scrittura, dichiariamo rendiamo noto ed attestiamo con questa scrittura, che in detto giorno del detto mese ed Indizione, si sono costituiti personalmente alla nostra presenza il Dottor Fisico Francesco Mancino, Matteo de Nicola e Cesare Cestrone, attualmente Sindaci della Terra di Roccamonfina, agendo ed intervenendo alle cose infrascritte come Sindaci e della parte ed in nome dell’Università di Roccamonfina, dei suoi cittadini e loro successori. I nominati Sindaci hanno chiesta la nostra presenza, ed a loro richiesta personalmente ci siamo recati in questo Venerabile Convento di S. Maria dei Lattani, di detta Terra di Roccamonfina, nel quale abbiamo trovato il M. Reverendo Fra Tommaso da Nola, presentamente Guardiano dell’Ordine di S. Francesco dei Zoccolanti ed alcuni altri Frati di detto Ordine, raccolti nel luogo consueto di detto Convento, al suono del campanello, come usa, ed innanzi al detto Rev.do Guardiano e Frati ivi presenti, i predetti Sindaci in nome e da parte della Università di detta Terra, hanno presentato un loro scritto del seguente tenore: «L’Università della Terra di Roccamonfina, e per essa il Dottor Fisico Francesco Mancino e Matteo de Nicola e Cesare Cestrone, attualmente Sindaci e difensori di detta Università di detta Terra, dicono al M. Rev.do Fra Tommaso da Nola, attuale Guardiano del suddetto Convento, che essa Università, premessa una pubblica Assemblea, a conclusione di essa indirizzò parole a ciascun membro dell’Università. Il giorno 27 ottobre 1631, nella Sala Grande dell’Università di Roccamonfina, alla presenza dell’Ill.mo Angelo Cima, attuale Governatore della detta Roccamonfina, riunitosi il Consiglio Generale nella detta Sala Grande dell’Università di detta Terra, col suono della campana e con la voce del banditore, come è costume, previ ordini dati, dal Dottor Fisico Francesco Mancino e Matteo de Nicola, attualmente Sindaci, in nome proprio e da parte del Giudice Ferdinando Carello e Cesare Cestrone, loro con sindaci assenti, fu esposto come saria bene et utile universale pigliare per protettore uno Sancto appresso Nostro Signore, conforme avendo fatto l’altre città e Terre convecine et proponendo essi SS.ri Giudici, che se pigliasse per protettore il Glorioso Sancto Antonio di Padua, l’immagine del quale se ritrova nella nostra Casa Sancta di S.ta Maria delli Lattani col pigliare pensiero della sua Cappella e farce con la carità dei fedeli, e devoti tutti li necessari che in fando de bisogno nel giorno della festività de decto Glorioso Sancto quale se celebra ogni anno alli tridici de Giugno andarce processionalmente con tutte le nostre processioni, provederlo di cere, farce celebrare le messe figurate, magnificare detta festa quanto si potrà alle spese d’essa Università concessa che ce sarà per istromento dal R.do Padre Guardiano et Fratri che risiedono nel Convento di detta nostra Casa Sancta et così continuare perpetuamente se dimandano le SS. VV. che li pare, fuit conclusum per ipsam Universitatem et Cives ipsius, che se piglie per nostro Protettore detto Glorioso Sancto Antonio et se magnifiche ogni anno in perpetuum la sua festività con provedere detta Cappella de tutti necessari a proprie spese d’essa Università del modo che parerà alli Sindaci presenti et che in futurum successivamente saranno promettendo essa Università et homini di essa Havere rato grato e fermo quanto per detti Sindici presenti et futuri se farà et ita conclusum nemine penitus discrepante seu contraddicente, con eligere ogni anno dalli Sindici che pro-tempore saranno quattro Mastri seu Procuratori in detta Cappella uno per quartiero et ita conclusum supplendo omnes defectus si qui forent» Angelo Cima Setimo Governatore, che l’Università predetta ha deliberato di prendere a difensore ed intercessore nei suoi bisognie calamità il detto Glorioso S. Antonio di Padova dei Minori Osservanti di S. Francesco. E non volendo adempire e portare ad affetto la detta deliberazione in nome come sopra, fanno perciò ogni istanza alla presenza del detto M. Rev.do Fra Tommaso, Guardiano della religione del detto S. Antonio e dei Frati ivi esistenti, raccolti in assemblea nel luogo predetto, perché si degnino, a nome della predetta religione, concedere all’Università, e per essa ai nominati Sindaci presenti e futuri, il detto Sant’Antonio a Patrono ed Intercessore e Protettore, insieme con l’immagine di Lui, esistente a rilievo nella detta Chiesa, ed anche il luogo opportuno sul pulpito di detta Chiesa, per erigervi e costruirvi la Cappella con l’altare e la sepoltura per i devoti del detto S. Antonio. Essa Università ed i suoi Sindaci, in ricompensa delle cose predette, promisero che in ogni anno in perpetuo avrebbero riconosciuto il detto S. Antonio nella sua festività che si celebra il 13 giugno. Si fa la processione con dieci libbre di cera, o con altro dello stesso valore, a devozione della predetta Università e suoi Sindaci pro tempore. Nella detta Cappella da erigersi nella Venerabile Chiesa questo chiedono, ed a tali cose domandano di essere ammessi. In questo giorno 2 del mese di novembre 1631, presentate per mezzo di competenti al M. Reverendo Padre Tommaso da Nola, attuale Guardiano nel Venerabile Convento di S. Maria dei Lattani di detta Terra, e per il detto M. Rev.do Padre Tommaso da Nola e per i RR. Frati ivi esistenti e raccolti al suono del campanello, secondo il solito, fu detto che la predetta Università di Rocca, e per essa i Sindaci, attualmente esistenti nella detta Università, dovessero essere ammessi alle cose richieste, come diciamo ed ordiniamo che siano ammessi. Serbata la forma della petizione, promette e noi che a perpetua memoria sia esteso per cautela della detta Università e dei suoi cittadini, un pubblico istomento nel giorno come sopra 2 novembre 1631, nel nostro Convento dei Lattani, alla presenza dei testimoni sottoscritti. Io Fra Tommaso da Nola, Guardiano, confermo come sopra; io Fra Leonardo di Roccamonfina confermo come sopra; io Frate Antonio da Teano confermo come sopra; Io D. Virgilio Cestrone sono testimone; Io Bernardino Buonanno sono testimone; Io Pietro Gallo sono testimone; Io D. Paolo Ciabrella sono testimone; Io Pietro Gallo sono testimone. Quindi per la futura memoria dell’evento, i predetti Sindaci, per cautela della detta Università e di se stessi, dei loro successori e dei cittadini di essa Università e della predetta Cappella hanno chiesto me anzidetto Notaio Fabrizio Mollica, di detta Terra, per fare di tutte le predette cose, pubblico Istromento, per cautela sia della detta Università e suoi Sindaci e cittadini, che della detta Cappella, e Noi, vedendo che la richiesta fattaci è giusta e perché non deve negarci l’assenso e chi chiede cose giuste, perciò è stato steso il presente pubblico Istomento, scritto di mia mano, predetto Notaio munito del mio solito segno e rafforzato dalle firme del Giudice come sopra, la quale segue la mia e dei detti nostri testimoni firmatari. Questo ho scritto io su nominato Fabrizio Mollica, pubblico Notaio, che pregatone, premesso tutto, sono stato presente e l’ho segnato col mio solito suggello. Lode a Dio ed alla B. Vergine Maria ed a Sant’Antonio, Protettore dell’Università di questa nostra Terra di Roccamonfina.
Io Marco de Pippo Regio Giudice per i contratti, sono intervenuto pel Giudice e mi sono sottoscritto – Io Pietro Gallo di Roccamonfina sono presente come testimone – Io Marco Brosco idem testimone – Io Matteo Petrillo id. testimone – Io Bernardino Buonanno sono testimone – Io D. Paolo Ciambella sono presente come teste – Io Cesare de Nicola sono presente come teste – Io Angelo de Angelis procuratore di S. Antonio.




(traduzione dal Latino del Can. Don Alfredo Aurigemma, Parroco della Chiesa di S. Maria di Costantinopoli dei Cicioni – ottobre 1945)

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